Fu fatta valere questa ragione da’ principali soggetti del nuovo ministero di Londra sull’animo della regina Anna, alla quale fecero rilevare, che se si continuava a sostenere l’arciduca, divenendo egli così potente, avrebbe data la legge a tutte le altre monarchie, e si sarebbe verificato, che l’Inghilterra avea erogati tanti tesori unicamente per formarsi essa stessa le catene, dalle quali sarebbe stata avvinta da quel medesimo principe, ch’essa avea inalzato. Queste ed altre ragioni fecero aprire gli occhi non solo alla regina, ma inoltre a tutta la nazione inglese, la quale radunata in parlamento permise alla sovrana di potere trattare la pace (2046).
      Resasi quella principessa arbitra fra le potenze, spedì in Olanda, come suo ambasciadore, il conte di Strafford per comunicare a quella republica le proposizioni della Francia, e per proporre la città di Utrech, come il luogo, in cui i plenipotenziarî dei collegati si unissero con quelli del re Cristianissimo, per ultimare le differenze. Heinsio penzionario di Olanda, il principe Eugenio ministro dello arciduca, e il duca di Marlboroug vi si opposero; ma nulla giovò la loro disapprovazione: il duca fu richiamato a Londra, e deposto da tutti i suoi impieghi; il principe Eugenio, ch’era andato in quella capitale per dissuaderne la regina, nulla ottenne (2047); e la repubblica di Olanda fu obbligata a mandare in Utrech i suoi inviati per trattare la pace co’ ministri di Francia, che non furono più accolti con quel dispregio, con cui erano stati ricevuti nel congresso di Geltrudeberga, ma onorati del pari, che gli altri plenipotenziarî. Furono esclusi gl’inviati di Filippo V non ancora riconosciuto per re di Spagna, nè v’intervennero per allora quelli dello arciduca così consigliato dal principe Eugenio (2048).