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      Fu anche a’ 14 di esso mese spedito un breve consolatorio a’ tre vicarî generali di Girgenti, ch’erano carcerati, incoraggiandoli a soffrire la persecuzione, ch’era loro arrivata per sostenere i diritti della chiesa, e con espressioni così patetiche, quasi che si fosse scritto a’ primi confessori della fede, che penavano fra tormenti, perchè professavano fra’ gentili, e gli eretici i dommi della nostra santa religione. Un’altra lettera fu scritta dal cardinal Paulucci segretario di stato nel mese di dicembre a tutti i vescovi: proibendo loro di promulgare nell’anno seguente la bolla della Crociata. E finalmente entrando l’anno 1714 fu dato l’ultimo fatale colpo, quando a’ 25 di gennaro fu pubblicata la scomunica contro il giudice della monarchia, in cui si dichiararono anche incorsi coloro, che aveano intimato l’arcivescovo di Messina, e il vescovo di Girgenti a partire.
      Ma chi mai potrà descrivere per minuto quanto operò la corte romana, inasprendo sempre più i ministri del re? Lettere a’ vicarî delle diocesi, affinchè non ammettessero le dispense, ancorchè venute da Roma, subito che portassero in fronte il regio beneplacito: frati travestiti, e mascherati spediti nel regno, ed in particolare nelle due diocesi di Catania e di Girgenti, per seminarvi la zizzania: dichiarazioni sparse per ogni angolo del regno, che l’interdetto si era di ordine pontifizio fulminato da’ due nominati prelati: minacce al capitolo di Girgenti d’incorrere nelle censure canoniche, se riconosceva per vicario generale il canonico Formica, che si era mostrato favorevole alla regalìa, e intimazione a costui, che non ardisse di esercitare la suddetta carica: divieti fatti dal cardinal Paulucci sotto li 28 di aprile 1714 a’ prelati, e vescovi di pagare il donativo, che si era liberamente offerto al re Vittorio Amedeo dal braccio ecclesiastico nel parlamento de’ 4 di marzo dello stesso anno; e mille altre procedure, che per brevità si omettono, le quali mostravano l’animo risoluto di quel papa, e de’ suoi ministri di volere una perpetua guerra, sino che non fosse schiantata dalle fondamenta la monarchia di Sicilia.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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