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      Qual abuso non si facea allora di queste canoniche censure! Non era egli di altro reo, che di avere insieme coll’avvocato fiscale Perlongo quietati con buone maniere, come abbiamo raccontato, i tumulti che si erano suscitati in Catania. Chiusa anche questa porta alla riconciliazione, scrisse Vittorio Amedeo al cardinal de la Tremoille ministro in Roma del re Cristianissimo; pregandolo, acciò si cooperasse presso la santa sede per indurla a dar adito a qualche trattato in questo affare. Accettò il porporato lo incarico, e ne fe la dimanda con un suo viglietto al segretario di stato, pregandolo efficacemente a dar mano, affinchè si togliesse dalla chiesa questo scandaloso scisma. La risposta del Paulucci data ai 14 marzo 1714 portava, che non era il caso di ammettere verun discorso intorno alle vertenze di Sicilia, se prima non erano richiamati i vescovi e gli ecclesiastici, ch’erano stati esiliati, e se insieme non si scarceravano tutti coloro, che per gli antecedenti fatti trovavansi in prigione, e finalmente se non si toglievano tutti gli ostacoli frapposti all’osservanza degl’interdetti. Soggiungea di poi questo segretario di stato, che quantunque si eseguissero fedelmente queste dimande, non perciò restava il papa obbligato a cosa veruna: volendo egli permanere libero a fare quel, che più gli piacesse. Quali maggiori segni di condiscendenza potea mai dare il re? e quali prove più chiare di dispotismo, e di irreconciliabile nimicizia non porgea la corte di Roma?
      Non istimò il cardinal de la Tremoille di partecipare al re Vittorio la cruda, e secca risposta ricevuta dal cardinal Paulucci; ma si contentò di scrivere pulitamente, ch’ei da quanto avea osservato, si era accorto, che in Roma si credea di poter profittare della mutazione del governo, per annientare la monarchia di Sicilia; ma che ora conoscendo i ministri del papa, che aveano a contrastare con un principe fermo, e risoluto, che avrebbe costantemente difesi i sacri diritti della sua corona, non si mostravano affatto lontani dal venire a qualche accomodamento.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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