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      Durò perciò poco tempo, e fu di mestieri, che cedesse al numero degli assedianti, e inalberasse con tutta la isola lo stendardo di Filippo V. Il pretesto, di cui si valse il cardinale Alberoni, per legittimare questa ostilità, fu la prigionia di Mr. Giuseppe Molines destinato supremo inquisitore, il quale passando per Milano, nè recando verun passaporto da Roma, d’onde veniva, fu fatto carcerare da’ ministri cesarei, i quali sospettarono ch’ei fosse andato in quella città per altro oggetto. Conobbero pur troppo i politici, che questa era una mendicata ragione, giacchè lo armamento si era fatto dalla Spagna assai prima che accadesse la carcerazione del Molines.
      Tutte le potenze cristiane gridavano contro questo attentato dello Alberoni, e il papa istesso restò così dispiaciuto del tradimento fattogli da questo porporato, per cui erasi disgustato senza sua colpa colla corte di Vienna (2101), che ne lo rimproverò altamente, mostrandogli nelle lettere il suo giusto sdegno. Accadde allora a questo papa ciò, che suole avvenire a coloro che mostrar voglionsi neutrali fra due potenti nemici. Egli ebbe il dispiacere di disgustarsi non solo coll’imperadore, ma anche colla Spagna. Lo altiero Alberoni irritato dalle espressioni del pontefice fe dire a Mr. Aldrovandi suo nunzio, che non mettesse più piede in corte; fe chiudere la Daterìa; richiamò il cardinale Acquaviva ministro presso la santa sede, e tutti gli Spagnuoli, che dimoravano in Roma, e con questi mezzi impoverì quella città (2102).


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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