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      Ma quanto sono eglino soventi volte delusi ne’ loro giudizî gli uomini, che credono di essere a giorno degli affari più occulti del mondo! Lo Alberoni tirò le fila di questa tela con tale avvedutezza, che non fe punto penetrare il suo disegno neppure al marchese di Lede, che dovea condurre questa impresa. Ebbe egli l’ordine di preparare ogni cosa, e di partire a’ primo buon vento dalla Sardegna, e d’indirizzare le prore verso i mari di Sicilia, dove aprendo il dispaccio reale, che segli era mandato chiuso, avrebbe saputi i voleri del re Cattolico. Levate dunque le ancore ai 28 di giugno 1718 uscì la grande armata dal porto di Cagliari numerosa di quattrocento trentadue vele fra vascelli da guerra, e navi da trasporto, la quale avea a bordo ventidue mila uomini di truppe regolate, e fra queste cinque mila di cavalleria; e si avviò ne’ nostri mari, dove giunse dopo due giorni. Stava tutto lo esercito in aspettazione di sapere il suo destino; cioè se dovesse marciare verso Napoli, o verso Genova, essendo precorsa la voce, che si fosse dimandato a quella repubblica lo sbarco dello esercito alla Spezia, e il passaggio verso Milano. Apertosi il dispaccio restò ognuno disingannato, udendo, che il marchese di Lede era stato incaricato di riacquistare la Sicilia, e di cominciare questa impresa dallo assedio della capitale (2103).
      Comparve adunque nel dì 30 di giugno la flotta spagnuola in qualche distanza dalla città di Palermo, alla volta della quale mostrava di volersi avvicinare. Le torri di guardia, che sono sparse nel nostro littorale, ne diedero la stessa sera l’avviso co’ loro fani.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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