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      Era egli irrisoluto intorno al partito che dovea prendere; e ragionando dei mezzi che si potessero tenere, dichiarò che il migliore espediente sarebbe stato questo di ridursi coll’esercito in Palermo, per attendervi il nemico. Il pretore conte di s. Marco, di cui abbiamo ragionato, e favelleremo in appresso con onore, uomo risoluto e fermo, udendo le determinazioni del marchese di Lede, e considerando quali danni lo incendio della guerra sarebbe per arrecare alla sua patria, di cui era amantissimo, fe le sue proteste al vicerè, che se mai pensava di eseguire questo strano progetto, sarebbe stato nella dura necessità di chiudergli le porte, e di armare i cittadini per la difesa della città. Intanto provvedendo a’ proprî bisogni, fe trasportare entro le mura della medesima tutto il frumento, che trovavasi ne’ magazzini fuori delle porte; e siccome non avea luoghi per riporli, ne fe collocare una gran quantità nei conventi, e monasteri, e perfino nelle chiese. Di poi come molti del regno, ed in particolare i vicini Morrealesi disegnavano per la loro maggiore sicurezza di venirsene ad abitare in Palermo durante la guerra, e già parecchi aveano cominciato a trasportarvi i loro mobili, egli con severo bando ne li proibì: ordinando, che niuno potesse venire a starsene in città, e che coloro che vi erano venuti tantosto ne sloggiassero. Ordinò inoltre, che tutto il vino che era fuori della città, e in particolare al borgo, dove sono le grandi cantine, fosse trasportato dentro le mura, per non essere esposto alle ruberie delle soldatesche, amiche, o nemiche, che fossero (2157). Le coraggiose proteste fatte dal conte di s. Marco, [509] e le provvidenze che egli diede, per le quali venendo nelle nostre campagne lo esercito spagnuolo non avrebbe trovato di che sussistere, ferono cambiare sentimenti al marchese di Lede, il quale si contentò di starsene in Alcamo; dove chiamò le milizie che erano restate in Palermo, che partirono ai 23 di gennaro dell’anno 1720, e quelle di Castelvetrano, che erano comandate dallo Spinola, che vi arrivarono a’ 9 del seguente febbraro.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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