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      I progressi fatti dalle truppe alemanne nella valle di Mazzara, e forse la speranza di una vicina pace, fecero risolvere il conte di Mercy a partire da Messina, e a recarsi a Trapani; il che eseguì, levando le ancore dal porto di Messina a’ 19 di gennaro. Gli affari eransi cambiati di aspetto, e parea che la guerra, che si facea, fosse tutta in apparenza, aspettandosi di giorno in giorno da Madrid gli ordini di evacuare la Sicilia. La caduta del cardinale Alberoni procurata dalle potenze collegate (2158) ne dava tutte le speranze: e già Filippo V disbrigatosi di questo intrigante ministro, avea poste le orecchie alle proposizioni che gli venivano fatte. Non in tutto però aderì al piano proposto in Londra; ma ne moderò alcuni articoli, ed implorò la mediazione della Olanda. Ciò nondimeno tentò inutilmente: la quadruplice alleanza l’obbligò a consentire alla restituzione della Sicilia, e della Sardegna, ed a contentarsi della speranza, che i suoi figliuoli potessero un dì succedere ne’ ducati di Parma e di Piacenza alla morte del duca Francesco, e nel gran ducato di Toscana a quella di Giovan Gastone figliuolo di Cosimo III. Fu questa pace stipulata all’Haja a’ 17 di febbraio 1720 (2159), e consolò la umanità, che con essa vedea cessare la micidiale guerra.
      Non v’ha dubbio, che il vicerè marchese di Lede fosse stato dalla corte riscontrato di tutti questi maneggi, e di ciò che si era determinato all’Haja. Perciò andava temporeggiando destramente, fino che fosse venuto l’ordine di cedere la Sicilia.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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