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      A’ 25 dello stesso mese di luglio arrivò il piacevole avviso di essersi sottoscritta una particolare pace in Vienna a’ 30 di aprile fra l’augusto Carlo VI e Filippo V re di Spagna che fu poi confermata, e ratificata in Madrid a’ 22 dello antecedente giugno (2194). La stessa mattina il marchese di Almenara intimò nella cattedrale il servigio divino, e il rendimento di grazie per questa sospirata pace, ed egli v’intervenne in gala col senato, col ministero, e colla nobiltà. Vi furono schierate le milizie, che fecero secondo il costume le salve reali, alle quali fecero eco le artiglierie de’ castelli, e della città. Lo stesso [521] giorno poi il banditore del senato sulle ore 22 pubblicò in diversi luoghi della città la mentovata pace (2195). Per tre continovi giorni a causa di questo fausto avvenimento vi fu gala, e si videro la sera illuminate le strade principali. Mr. arcivescovo volle anche contribuire a quelle allegrezze nel modo, che gli conveniva, avendo nel dì 26 fatto cantare nuovamente nel duomo il Te Deum, e la messa, cui volle fare l’assistenza pontificale, e nel tempo che si cantava l’inno suddetto, egli col clero, e col capitolo girò processionalmente per tutta la chiesa (2196).
      Fra le grazie dimandate allo augusto imperadore nel parlamento del 1720, e ch’egli si riserbò di prima maturare, se fossero, o no utili, vi fu quella, che il regno fosse disgravato dalle milizie urbane co’ sargenti, e capitani di esse, ch’erano state l’anno 1548 fissate dal vicerè Giovanni di Vega.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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