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      Un singolare aneddoto accadde in questo anno, che c’insegna come i costumi nello stesso secolo cambiano di un tempo all’altro, e come certe azioni, che per la loro novità sembrano indecenti, perdono coll’assuefazione quel cattivo aspetto, che aveano, e divengono o lodevoli, e per lo meno indifferenti. Volendo il conte di Sastago tener lieta la città nella occasione, che si accostavano i giorni carnescialeschi, pensò d’introdurre nel pubblico teatro le feste di ballo, come si costumavano ne’ paesi austriaci. Destinò a questo divertimento il teatro di s. Cecilia, e per ovviare a’ disordini, ne fe promulgare i regolamenti dal capitano della città di Palermo. Fu dunque a’ 6 di gennaro di questo anno aperto alla sera il mentovato teatro; ma fuori di ogni espettazione del vicerè, non vi si accostò nè alcuna dama, nè veruno cavaliere; perciò non vi fu la festa di ballo, e restarono inutili i preparativi che si erano antecedentemente fatti (2218). Chi osserva a’ nostri giorni il furore de’ nobili per accorrere a così detti ridotti, dove non si fa altro che ballare, stenterà a credere, che sessant’anni sono la medesima nobiltà pensasse nel modo, che abbiamo rappresentato.
      L’amore della verità ci obbliga a difendere i Messinesi dalla taccia, che vuole dar loro il sig. de Burigny. Questi nella sua storia generale di Sicilia (2219) rapporta in questo anno 1729 una cospirazione, che vuole nata in quella città. Pretende, che alcuni malcontenti avessero stabilito di saccheggiare le case, e di scegliersi un governadore a lor modo.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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