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      Malgrado nondimeno queste ottime disposizioni della corte di Vienna, si credea in Sicilia vicina la guerra, e si continuava a lavorare, per rendere le fortificazioni ben munite. Il conte di Sastago partì a questo oggetto da Palermo a’ 5 di marzo 1731 per fare un giro per le città marittime, a fine di osservare, s’erano eseguiti gli ordini imperiali. Andò per terra, prendendo prima la via di Trapani, seco conducendo il suo segretario, il giudice della monarchia, e un giudice della gran corte, e dopo di avere [530] visitate le fortificazioni, che volea esaminare, tornò alla capitale a’ 26 del seguente aprile (2230). Intimò poi a’ 12 del mese di luglio nuovamente a’ baroni il servizio militare (2231).
      Nello stesso mese di luglio era arrivata nella detta città, col corriero del dispaccio, al medesimo conte la conferma del viceregnato per altri tre anni. Era la carta imperiale segnata a’ 26 dello antecedente giugno in Lussemburgo (2232). Ne fu egli oltre modo lieto, e la fe registrare subito a’ 20 dello stesso mese. Ma questo piacere gli fu amareggiato dall’ordine, che licenziasse e rimandasse subito il conte Quiros suo segretario. Era molto tempo, e fino da quando governava il marchese di Almenara, che arrivavano alla corte di Vienna i replicati lamenti de’ Siciliani contro questo uomo, i quali disonoravano ancora la memoria dello stesso vicerè. Erano pubblici i ladronecci di questo ministro, che vendea la giustizia, e traggea denaro per ogni cosa. Per non dare a divedere ch’era cacciato, vantò costui che gli affari premurosi del regno l’obbligavano a portarsi a Vienna.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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