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      Erano questi il principe di Palagonia, e il duca di Montalbano, primogenito del principe della Cattolica, che sostenea in quello anno la carica di pretore, i quali rallegrandosi con quel comandante del suo prospero arrivo, dichiararono che la città era pronta a ricevere le armi spagnuole; e solo chiedea che se le accordassero quelle condizioni, che a’ 2 di luglio 1718 si erano fissate dal marchese di Lede, spedito con un’altra armata spagnuola dal re Cattolico Filippo V. Il conte di Montemar ricevette cortesemente i due inviati del senato, e fece con essi una simile capitolazione, fissando il giorno secondo dello imminente settembre per prender possesso, e della città, a nome del re Carlo III, e della carica di vicerè di Sicilia. A’ 31 del mese entrarono la mattina in Palermo alcune compagnie di soldati, e andarono alla guardia del regio palagio; e poco dopo arrivò da Solanto il corpo dello esercito presso la città. Giunto questo nella pianura di s. Erasmo proseguì il suo cammino con tamburro battente, e colle bandiere spiegate fuori le mura. Precedea la cavalleria, alla testa della quale era lo stesso conte di Montemar; seguivano poi le truppe di pedoni, ch’erano al numero d’intorno ad otto mila; e chiudeano la marcia il bagaglio dello esercito, e gli attrezzi militari. Andò l’armata ad accamparsi a Malaspina, dove il supremo comandante, e nuovo vicerè scelse la casina del duca di Sperlinga per sua abitazione (2264).
      Appena arrivate le soldatesche in quella contrada, cominciarono a piantare le loro trincee.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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