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      Erano arrivati nella capitale i fausti avvisi della venuta del re, e della resa della Cittadella; e per questi felici avvenimenti si erano più volte rese grazie al Dio degli eserciti, si erano fatte da’ castelli reali, e da’ forti della città le salve, e la capitale si era nelle sere illuminata. Volle inoltre il senato di Palermo, per dare una maggiore prova del suo attaccamento al sovrano, destinare a Messina due altri ambasciadori, i quali si rallegrassero a nome della città con Carlo III del di lui prospero arrivo, e dello acquisto della Cittadella, e lo pregassero a portarsi in Palermo per ricevervi la corona reale. Gli eletti a far questo complimento al monarca furono il duca di Montalbano, primogenito del principe della Cattolica pretore, e il sig. Saverio Gioeni fratello del duca di Angiò. Arrivati questi cavalieri in Messina, ed avendo privatamente baciata la mano al re, fu loro destinato il giorno 4 di aprile per il pubblico loro ricevimento. Giunto questo dì, si portarono eglino al regio palagio accompagnati dalla più scelta nobiltà messinese, palermitana, e napolitana, che trovavasi in quella città, e dopo di avere salutato il re, che stavasi assiso in soglio, si coprirono collo stesso onore, che aveano ricevuto in Napoli gli altri ambasciadori spediti dal medesimo magistrato, e presentate le loro credenziali, il duca di Montalbano fe la sua allocuzione secondo la istruzione ricevuta dal senato. Rispose il sovrano con graziose maniere, e li assicurò, che sarebbe ben presto venuto a consolare il popolo palermitano.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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