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      Seguiva la compagnia degli alabardieri reali col suo capitano, e tenente, e dopo di essa vi erano quattro battitori delle guardie del corpo, quattro cavallerizzi, e i [549] maggiordomi col limosiniere del re, i gentiluomini di camera, e gli ajutanti reali. Finalmente il principe di Butera, portando lo stendardo reale, precedeva il monarca, che marciava a cavallo sotto un nobile baldacchino regalato da’ nostri mercadanti, le di cui aste erano portate da sei senatori, che come i rappresentanti del senato, grande di Spagna, andarono coperti, a’ fianchi de’ quali erano gli altri uffiziali nobili dello stesso magistrato, per subentrare nella muta delle aste: questi però andavano senza cappello sul capo. Addestravano il re, dalla mano diritta il principe della Trabia, che come secondo titolo dovea occupare quel posto, e dalla sinistra il principe della Cattolica pretore, che come capo del senato portava ancora egli il cappello sulla testa. Presso al cavallo del sovrano era il duca di Castelluccio, segreto delle regie dogane, e alla testa di esso destriero andavano i cavallerizzi di campo. Tutti questi personaggi andavano a piedi. A’ fianchi del monarca, alquanto indietro, e fuori della estensione del baldacchino, eravi a cavallo il principe Corsini, cavallerizzo maggiore, il quale portava nuda la spada reale. Dietro al re finalmente andavano a cavallo il marchese di Arienzo, capitano della guardia del corpo, il conte di Santo Stefano, maggiordomo maggiore, e il duca d’Arion, gentiluomo di camera del re Cattolico, e del nostro sovrano.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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