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      Era perciò chiamato il Catone; non era però difficile a condiscendere anche inverso i nobili a tutto ciò, ch’eglino ragionevolmente dimandavano.
      Siccome ne’ due collegî eretti per la nobiltà, l’uno de’ quali era governato da’ pp. teatini, e l’altro da’ pp. gesuiti, la educazione era, quale dovea essere, e si osservava alla giornata il profitto, che ne traggea la gioventù, non meno negli studî, che nei costumi, e nella gentilezza del tratto, così cadde in pensiero ad alcuni nobili, amanti del pubblico bene, e zelanti per la buona educazione, che se si potesse ergere un terzo collegio per le persone civili, queste ancora avrebbono potuto avvanzarsi nelle utili cognizioni, e profittare nella morale civile, e cristiana, per poi rendersi ottimi cittadini nello stato. Questo pensamento venne animato dai religiosi delle scuole pie, i quali generosamente si esibirono di prendere a loro carico la istruzione di questa parte non indifferente di cittadini. Fu fatto codesto progetto al principe Corsini, il quale ne restò contento, lo approvò, e lo agevolò, per quanto gli fu possibile. Fu preso dunque a pigione per allora il palagio del principe di Lampedusa, ch’era uno de’ promotori di questa opera, ch’era dietro il convento di s. Cita, e a’ 16 di luglio fu aperto questo nuovo collegio, il quale però non ebbe lunga durata, perchè le rendite non erano bastevoli, nè tutti i cittadini erano in grado di somministrare quanto bisognava, per sostenervi i loro figliuoli (2331).
      Poco dopo partì per Napoli Giovanni Ventimiglia, marchese di Geraci.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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