Pagina (1327/1481)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Partì dunque costui, e arrivato in Malta non solamente gli fu vietato di sbarcare, ma fu trattato con villanie, e costretto a partire, e a ritornarsene in Siracusa, nonostante che i venti fossero contrarî, e il mare burrascoso (2409). Avvisò Mr. Testa la corte di Napoli dello insulto ricevuto dal suo maestro notaro, e il gran maestro Pinto diede subito al pontefice Benedetto XIV conto di ciò, ch’era accaduto.
      Il buono, ed accorto pontefice fece ogni pratica presso la corte di Napoli, per accomodare questa briga, ma si affaticò inutilmente. Il re Carlo sdegnato di quanto si era fatto dai Maltesi, dichiarò che volea essere ubbidito, minacciando che altramente ne li avrebbe fatti pentire. Persistendo i cavalieri di Malta nella loro pretenzione, spedì il detto monarca il mentovato dispaccio, che il duca di Laviefuille fe tosto promulgare, ed eseguire (2410). Infatti nel dì 14 di gennaro fu assalita la casa del balì Castelli, ricevitore dell’ordine di Malta, gli furono sequestrati i libri, e la cassa dei denari appartenenti alla sua religione, e fu levata la insegna della medesima, che stava innalzata sul portone. Lo stesso fu eseguito in Messina, e nelle altre città del regno, dove l’ordine tratteneva dei ministri (2411). Questo rigore atterrì tutti i cavalieri di Malta, che risedevano nei regni di Napoli, e di Sicilia.
      Erasi dal duca di Laviefuille convocato il parlamento per i 24 del mese di marzo, nel qual giorno ne fu fatta l’apertura, e ne’ seguenti 26, 28, e 30 furono tenuti da’ parlamentarî le consuete sessioni.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



Appendice - Indici - Note




Malta Siracusa Napoli Pinto Benedetto XIV Napoli Carlo Maltesi Malta Laviefuille Castelli Malta Messina Malta Napoli Sicilia Laviefuille