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      Questa adunanza fu alquanto clamorosa, imperciocchè il vicerè, oltre i donativi ordinarî, ed oltre un donativo straordinario di centocinquanta mila scudi, da pagarsi in quattro anni, ne richiese un altro a nome di S.M. di ottantamila all’anno, per lo spazio di nove anni, che il re dimandava per mantenere un corpo di truppe siciliane nel regno, avendo in animo di disfarsi degli Svizzeri. Parve a taluni che questo donativo, che in sostanza, ancorchè avesse il prefisso termine di soli nove anni, era di settecentoventimila scudi, non potesse tollerarsi dal regno, reso oramai povero per le circostanze de’ tempi, e perciò vi si opposero. Ma la parte più saggia del parlamento, considerando che quel, che si richiedeva, tornava in lucro de’ Siciliani, giacchè questo denaro dovea erogarsi per tenere occupati nella milizia i nazionali, che sarebbono arrollati nei reggimenti, che doveano formarsi, e riflettendo che inutilmente si sarebbe resistito alla volontà del sovrano, che volea essere ubbidito, divenne ad aggravarsi di questo nuovo peso, e pensò che tornasse più a conto il secondare il piacere del re, e intanto chiedere dalla di lui clemenza delle grazie vantaggiose allo stato. Furono dunque accordati i due donativi straordinarî, oltre gli ordinarî, e furono chieste le seguenti grazie: 1° la conferma del vicerè, 2° che le doti delle monache fossero in avvenire vitalizie, 3° che i baroni si potessero redimere dal diritto della decima, e tarì, e 4° che il supremo magistrato della sanità fosse considerato come consigliere a latere, e che godesse le prerogative degli altri magistrati, che hanno questo onore.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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Svizzeri Siciliani