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      Finalmente il Lambertini propose la via della preghiera, esibendosi di supplicare il re, affinchè perdonasse ai Maltesi, facesse dissequestrare le commende, e restituisse il commercio con quegl’isolani.
      Il re Carlo, ch’era di un cuor pietoso, pieno di venerazione per la santa sede, e di compiacenza verso il re Cristianissimo, ch’è considerato come il capo della famiglia Borbone, si arrese a questa proposizione, e con suo real dispaccio comandò al presidente del regno di Sicilia che si togliesse il sequestro alle rendite delle commende della religione di Malta, e si riaprisse la comunicazione fra quella isola, e il nostro regno, senza recarsi verun pregiudizio a suoi reali diritti intorno alla visita, ch’ei si riserbava di fare eseguire a miglior tempo; dichiarandosi, ch’egli era divenuto ad accordare questa grazia, per far cosa grata al sommo pontefice, e al re di Francia, i quali erano stati intercessori a favore de’ cavalieri di quell’ordine, e degli abitanti di quella isola. Questo dispaccio reale, che racconsolò i cavalieri di Malta, e rallegrò tutti coloro, che aveano interesse nella felicità di quella religione, giunse in Palermo a’ 10 di gennajo 1755, e a’ 22 fu spedito con sue circolari dal presidente del regno a’ magistrati di tutte le città, e terre della Sicilia (2414).
      Null’altro accadde nel governo di questo presidente del regno degno di essere rammentato, fuori che la terribile eruzione del Mongibello accaduta nel mese di marzo, che durò da’ 2 sino a’ 9 (2415) dello stesso mese.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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