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      Noi dobbiamo questo tributo alla verità, nè alcuno di coloro, che hanno avuto la sorte di vivere sotto il suo pacifico governo, potrà incolparci di esagerazione.
      Il primo atto fatto da questo provvido vicerè, dopo il suo arrivo in Palermo, fu quello dei 19 di luglio. È questo un bando, con cui rinnovò la esecuzione della prammatica pubblicata ai 13 di agosto 1737 intorno alla riforma del lusso nei funerali. Questa utile legge, che il re Carlo III avea prescritta, per non fare rovinare le famiglie, e per risecare un fasto, ch’era disdicevole, si era affatto dimenticata, e si era tornato nuovamente a barattare il denaro in codeste eccessive spese, che per una certa folle ostentazione si faceano dai parenti dei difonti, risentendosene poi le famiglie, che s’impoverivano, nè potevano pagare i contratti debiti. Volendo adunque il marchese Fogliani conservare quelle leggi, che sono salutari al pubblico, ed ai particolari, e che il sovrano gli avea spezialmente raccomandate, promulgò per mezzo del pubblico banditore l’ordine, che abbiamo additato, prescrivendo di una in una tutte le determinazioni fatte dalla prammatica, e incaricando l’avvocato fiscale della gran corte per farle eseguire.
      Due strepitosi fatti accaddero in questo istesso anno, l’uno nel mese di agosto in Trapani, e l’altro in quello di ottobre in Palermo. Erano nel porto della prima di queste città le due galee di Napoli, la s. Antonio, e la s. Gennaro, le quali aveano scortato da Palermo il reggimento detto di Mazara, e doveano condurne di là nella capitale un altro, cioè quello di Calabria Citra, che cambiava il luogo di guarnigione.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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