Su’ primi giorni del mese di gennaro dell’anno 1756 arrivò la fausta notizia, che la regina Amalia nel dì 31 dello antecedente dicembre si era sgravata di un quinto figliuolo, cui fu imposto il nome di Antonio, ch’è il terzo fra i figli, che sono rimasti dell’invitto Carlo III, e stassene ora in Ispagna con Carlo IV re Cattolico suo fratello. Questo avviso rallegrò i fedeli Siciliani, che vedevano sempre più assicurata la successione di questa linea della casa Borbone. Il marchese Fogliani ordinò per questo felice avvenimento tre giorni di feste, cioè li 13, 14, e 15 dello stesso mese, nei quali furono rese grazie a Dio, fu gala nella nobiltà, e nel ministero, e furono fatte le solite illuminazioni per la città.
      Non avea ancora la religione di Malta spedite le galee, come ha costume di fare con ogni nuovo vicerè, per congratularsi col marchese Fogliani per la carica ottenuta. Approdarono queste nel nostro porto a’ 4 del seguente febbraro, e col loro arrivo tennero la città lieta per parecchi giorni, imperocchè il vicerè diede nel regio palagio a questi cavalieri, e alla nobiltà due feste di ballo, l’una agli 8, e l’altra ai 26 del mese; i principi di Raffadali, di Valguarnera, di Fitalia, e di Scordia tennero delle veglie nelle loro case; altre feste fecero nei loro palagi il principe di Pietraperzia, e il marchese Gravina, e i comandanti delle galee in riconoscenza alle gentilezze, che avevano ricevute, diedero nelle stanze del reale arsenale, che furono riccamente addobbate, due magnifiche serate con musica, e lauta cena nei dì 18, e 21. La funzione dell’ambasceria fu eseguita dal cavaliere Sansimon capitano della comandante agli 8 dello stesso mese, nel qual giorno condotto da una carrozza del vicerè, tirata da sei cavalli, e accompagnato dalla più scelta nobiltà della capitale partito dalla casa del balì Castelli, ricevitore della religione, salì al regio palagio, e fe il complimento a nome del suo ordine a S.E.