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      A questa graziosa proposizione fu risposto nel primo giorno di febbraio da’ parlamentarî, ch’eglino riconoscenti allo amore del monarca, e volendo contribuire alle spese, che nella crisi delle presenti guerre era egli costretto di fare, malgrado le disgrazie della presente stagione, e la mancanza del commercio, erano divenuti in primo luogo a confermare al medesimo tutti i donativi ordinarî, che si erano assegnati nello antecedente parlamento, e inoltre il solito regalo di mille once a S.E., e quelli, che costumansi di dare al suo cameriere maggiore, ed a’ regî uffiziali, ed in secondo luogo ad offerire alla M.S. 150 mila scudi franchi al suo reale arbitrio, e da pagarsi nello spazio di quattro anni, divenendo a questa esibizione per addimostrare l’ardentissima brama di servirla, e di appalesare la innata fedeltà, ossequio, e venerazione dei Siciliani verso il loro legittimo monarca. Non fu chiesta in questo parlamento, che una sola grazia, cioè la conferma per un altro triennio del vicerè istesso, profondendosi i più grandi elogî a questo benemerito cavaliere, che avea fatto risplendere le sue savie applicazioni nel procurare la retta amministrazione della giustizia, il maggior servigio del sovrano, e i vantaggi del regno tutto, per le quali cose si era attirato il comune amore dei popoli, [595] protestandosi gli ordini, che riconoscerebbero questa grazia come il favore il più grande, che potea la nazione ricevere dalla sovrana munificenza (2424). Argomento il più grande della estimazione, in cui era presso i Siciliani il marchese Fogliani.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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