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      Un altro bando comparve dello stesso vicerč ne’ consueti luoghi a’ 22 del seguente febbraio, con cui 1° si estendea l’ordine della espulsione a quei gesuiti ancora de’ regni di Spagna, di Francia, e di Portogallo, che si trovavano per caso negli stati di S.M.: 2° si ordinava a tutti coloro, che sapessero di esservi ne’ medesimi alcun gesuita, o di permanenza, o di passaggio, di arrestarlo, e non potendo, di denunziarlo al governo, promettendosegli, oltre la buona grazia del re, un premio corrispondente: e 3° finalmente si vietava a’ vassalli del re ogni corrispondenza co’ gesuiti anche non sudditi, sotto la pena della galea, essendo ignobili, e della confiscazione, se fossero nobili, e si ordinava a’ procuratori destinati da’ gesuiti per riscuotere i loro vitalizî, che nelle lettere non potessero trattare che di questo solo affare. A quei gesuiti poi, che o per vecchiaia, o per malattia, si era usata la indulgenza di lasciarli, fu vietato di predicare, e di ascoltare le confessioni de’ fedeli. Finalmente furono abolite anche le congregazioni, ch’esisteano ne’ chiostri de’ gesuiti, essendosi solo permesso a’ congregati di prendersi il mobile, ed anche gli adornamenti marmorei, che si erano fatti co’ proprî denari de’ fratelli aggregati.
      Per darsi poi una forma stabile alla nuova amministrazione de’ beni, e delle chiese dei gesuiti, volle la corte che s’istituisse un magistrato sotto il nome di giunta degli abusi, il quale fosse indipendente da qualunque altro tribunale, e invigilasse sopra i beni, sopra il culto delle chiese, e sopra le scuole di tutto il regno.


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Storia cronologica dei vicerč luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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