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      Era incombenza del sindaco il curare la esigenza del popolo. Come poi fu creduto miglior partito il dividere la città ne’ quattro suoi quartieri, e il destinare a ciascheduno di essi un deputato, che invigilasse, senza altra distinzione di ceti, al pagamento, così furono poi eletti, il pretore per il quartiere di s. Ninfa, il principe della Trabia per quello di s. Cristina, il principe di Aragona per quello di s. Agata, e il duca Alliata per quello di s. Uliva. A questi furono dati, per agevolarli in detta penosa esazione, otto canonici, quattro della metropolitana chiesa, e quattro della real cappella, otto parrochi, otto capi di religioni, otto gentiluomini, e sedici consoli. Fu stabilita la formola de’ pezzini, furono eletti i computisti, e razionali, e fu destinato il cassiere, acciò ogni cosa andasse regolarmente, come costa dal bando viceregio promulgato a’ dieci di settembre di questo anno, e affisso in tutti i cantoni della città (2487).
      Per quanto si fosse cercato, nello imporre la detta colletta, il consenso unanime di tutti gli ordini, nondimeno, quando si cominciò la esazione, comparve assai duro il doverla pagare. Cresceano di giorno in giorno le mormorazioni di coloro, ch’erano costretti a soddisfarla; si stracciarono i bandi affissi; si sparsero per la città cartelli, e pasquinate; molti ostinatamente si negarono di pagare, ed altri fecero delle rappresentanze a’ ministri della deputazione, esagerando la gravezza di questa imposizione, che rendeasi intollerabile al popolo.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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