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      Calmatosi in qualche modo il primo furore della plebe, temendosi, che sopravenendo la notte, non fosse messa a sacco la città, fu tenuto nel regio palagio un congresso, per trovare gli espedienti, onde prevenire il futuro disastro, in cui intervennero Mr. Filangeri, arcivescovo di Palermo, molti savî cavalieri, e diversi ministri. Nelle rivoluzioni della bassa plebe le tenebre della notte sono le più da temersi. Profittando della oscurità i malvagi, si fanno lecita ogni scelleraggine, e non essendovi la forza, che li freni, saccheggiano, rubano, incendiano, e commettono impunemente qualunque enorme delitto. Fu risoluto che questo prelato, che era amatissimo dal popolo, chiamasse a sè i consoli delle arti, ed affidasse loro la custodia della città, esortandoli a mettervi la quiete; il che stava in loro arbitrio, giacchè aveano eglino un supremo potere sopra i loro collegî. Tornato in casa Mr. Filangeri, mandò subito i suoi servi a chiamare i consoli, ma questi, trattine due che gli erano molto affezionati, si scusarono dal venire al palagio arcivescovale, sotto il pretesto, che doveano badare alla sicurezza delle loro famiglie. Trovandosi il prelato nelle maggiori angustie per questo rifiuto, si determinò di ordinare a tutti i parrochi, che alle ore 21 venissero da lui, e conducessero i consoli abitanti nelle loro parrocchie, e intanto chiamò ancora i cavalieri i più amati nel paese, affinchè si cooperassero al bene pubblico.
      Questo ritrovato ebbe il desiato effetto. Sull’ora designata vennero i parrochi, condussero i consoli, e si trovarono presso monsignore i magnati, che avea invitati.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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Palermo