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      Il basso popolo è un animale, che quanto più si accarezza, tanto più diviene ardimentoso, e insolente. Non restarono contenti i plebei, che i detti cavalieri custodissero l’artiglieria de’ baluardi; chiesero istantemente, che i cannoni si levassero da quei fortini, e si consegnassero al popolo. Gli adulatori, che stavano attorno al vicerè, che gli aveano fatto dispreggiare i progetti i più plausibili, che la mattina si erano fatti, presi dal timore, lo indussero a questo ultimo passo, che cagionò la intera sua rovina. Si tolsero i bronzi da’ due baluardi, e furono consegnati alla plebe, che inchiodandone un pezzo, e portando l’altro nella stessa piazza, lo puntò contro il palagio, da cui era stato tratto.
      Levato ogni ostacolo, si vide, come un fiume, entrare la sollevata plebaglia nella piazza, inondarla, ed accingersi allo assalto dell’abitazione viceregia, per discacciarne l’odiato Fogliani. Le porte della medesima erano chiuse, e dentro stavano i due reggimenti, di Pietraperzia, e di Yauch, oltre la guardia degli alabardieri. Molti intendenti dell’arte militare furono di avviso, che se le truppe avessero voluto resistere, stante la situazione del palagio, poteano francamente propulsare lo sfrenato, comunque numerosissimo, popolo; ma non si sa per qual ragione (2516), si aprirono le porte; le soldatesche si lasciarono disarmare, e gli uffiziali stessi, trattine due, uno de’ quali tenne ferma la sua spada, e l’altro avvolse attorno al corpo la regia bandiera, consegnarono vilmente le loro armi.


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Storia cronologica dei vicerè luogotenenti e presidenti del Regno di Sicilia
di Giovanni Evangelista Di Biasi
Stamp. Oretea
1842 pagine 1481

   



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Fogliani Pietraperzia Yauch