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      Non dubito che la mia povera madre ne avesse la stessa impressione.
      Andammo a un albergo lungo il mare, dove due signori soli in una stanza erano intenti a fumare. Occupavano, sdraiati, almeno otto sedie in due, e avevano addosso delle giacche ampie di panno grossolano. In un angolo erano vesti e mantelli da barca e una bandiera, tutti ammucchiati in un fascio.
      Entrambi si svolsero nel momento che entrammo, in una loro maniera indolente, e dissero
      – Ohe, Murdstone! Pensavamo che tu fossi morto!
      – Non ancora – disse il signor Murdstone.
      – E chi è questo bamboccio? – disse uno dei due signori, prendendomi per mano.
      – È Davy – rispose il signor Murdstone.
      – Chi, Davy? – disse il signore. – Jones?
      – Copperfield – disse il signor Murdstone.
      – Ah, l’ingombro dell’affascinante signora Copperfield? – esclamò il signore. – La bella vedovella!
      – Quinion – disse il signor Murdstone – per piacere, sta’ attento. C’è qualcuno che è fino.
      – Chi? – rispose il signore ridendo. Levai subito lo sguardo, curioso di sapere.
      – Brooks di Sheffield – disse il signor Murdstone.
      Ebbi un respiro di sollievo apprendendo che si trattava soltanto di Brooks di Sheffield; perché, in principio, veramente avevo pensato che si parlasse di me.
      Sembrava che ci fosse qualche cosa di molto comico nella fama del signor Brooks di Sheffield, perché i due signori a quel nome si misero a ridere cordialmente, e il signor Murdstone si mostrò molto divertito anche lui. Dopo un po’ di risate, colui ch’egli aveva chiamato Quinion, disse:


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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