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      .. ma che avrebbe detto mia madre?
      – Ebbene, allora io sarei capace di scommettere una ghinea – disse Peggotty, intenta al mio viso – che ci lascerà andare. Glielo dirò, se tu vuoi, appena ritorna a casa. Va benissimo.
      – Ma che farà quando non ci saremo? – dissi poggiando i gomiti sul tavolo per discutere quel punto. – Non può rimaner sola.
      Peggotty, a un tratto, si mise in traccia d’un buco nel tallone della calza alla quale lavorava; ma doveva essere così microscopico, che non metteva conto di rammendarlo.
      – T’ho detto, Peggotty, ch’essa non può rimaner sola.
      – Che Dio ti benedica! – disse Peggotty, finalmente, guardandomi di nuovo. – Non sai! Essa se ne va per una quindicina di giorni a stare con la signora Grayper. La signora Grayper deve avere tanti invitati.
      Oh, se era così, io ero pronto a partire. Aspettai, con la massima impazienza, il ritorno di mia madre dalla casa della signora Grayper (era la vicina ch’ella visitava) per ottenere il permesso di mandare ad effetto la nostra grande idea. Senza sorprendersi quanto m’aspettavo, mia madre la valutò con grande rapidità; e quella sera stessa tutto fu accomodato e disposto per il pagamento del mio mantenimento e dell’alloggio durante la visita.
      Arrivò presto il giorno della partenza. E fu un giorno così mattiniero, che arrivò presto anche per me, che l’aspettavo febbrilmente, con un vago timore che un terremoto o una montagna di fuoco, o qualche altra convulsione della natura, potesse interporsi e troncare la nostra spedizione.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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