Pagina (47/1261)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Sentivo la difficoltà di riannodare il soggetto, ma non ancora ne avevo visto il fondo, e volevo, a ogni costo, arrivarci. Così dissi:
      – Non avete avuto figli, signor Peggotty?
      – No, signorino – rispose, con una breve risata; – sono scapolo.
      – Scapolo! – dissi stupito. – E allora quella chi è, signor Peggotty? – E indicai la donna dal grembiule che lavorava la calza.
      – È la signora Gummidge – disse il pescatore.
      – Gummidge, signor Peggotty?
      Ma a questo punto Peggotty – intendo Peggotty mia – mi fece tali cenni imperativi di non muovere altre domande, che non potei far altro che rimanere a sedere contemplando la famiglia silenziosa, finché non fu l’ora di andare a letto. Allora, nell’intimità della mia minuscola cabina, ella m’informò che Cam ed Emilia erano due nipoti orfanelli che il mio ospite aveva adottato in diverso tempo, quando erano rimasti soli e abbandonati; e che la signora Gummidge era la vedova di un suo socio in una barca, morto in povertà. Anche suo fratello era un povero diavolo, diceva Peggotty, ma buono come l’oro e fedele come l’acciaio – ripeto le sue similitudini. Il solo argomento, ella mi disse, che lo faceva uscir dai gangheri fino a farlo bestemmiare, era quello della sua generosità; e se mai qualcuno di loro vi alludeva, egli assestava con la destra un violento pugno alla tavola (una volta ne aveva spaccata una) e diceva con una tremenda minaccia che se se ne parlava un’altra volta, egli voleva essere... se non piantava tutti in asso e non se ne andava sul serio.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





Peggotty Peggotty Gummidge Peggotty Peggotty Peggotty Cam Emilia Gummidge Peggotty