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      Vorrei abituarmici, ma non posso. In casa io non do che fastidi, lo so bene. Ho infastidito tutto il giorno tua sorella e il signorino Davy.
      A questo io mi commossi subito, e gridai: «No, no, signora Gummidge», con grande angoscia per lei.
      – Non è giusto da parte mia trattarvi così – disse la signora Gummidge. – Non è il compenso che vi meritate. Farei bene d’andar nell’ospizio a morirvi. Sono una povera donna sola e abbandonata, e farei bene di non rimanere qui a infastidirvi. Se le cose mi infastidiscono, e io mi debbo infastidire, è meglio che me ne vada a infastidire l’ospizio. Daniele, è meglio andare a morire nell’ospizio, e liberarti di me.
      Detto questo, la signora Gummidge si ritirò per andare a coricarsi. Quando se ne fu andata, il pescatore Peggotty, che non aveva, nel frattempo, mostrato indizio di altro sentimento che della più profonda simpatia, ci guardò tutti in giro, e tentennando il capo con una viva espressione di quel sentimento che ancora gli animava il viso, disse con un filo di voce:
      – Ha pensato al vecchio.
      Non arrivai a comprendere qual fosse il vecchio che probabilmente aveva attratto i pensieri della signora Gummidge, che più tardi, quando Peggotty, accompagnandomi a letto, mi spiegò che era il pescatore defunto Gummidge; e che suo fratello, in simili occasioni, accettava la cosa come una verità incontestabile, e n’era sempre commosso. Quella sera stessa, poco dopo ch’egli si fu adagiato nell’amaca, lo udii ripetere: «Poveretta, essa ha pensato al vecchio!


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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