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      – M’auguro di no, veramente! – ribatté mia madre. – Non l’hai sentita sempre dire e ripetere, che per questa ragione ella desidera risparmiarmi molti fastidi, che io non son fatta per aver fastidi... in realtà anch’io credo che non saprei sopportarli... e non è lei in piedi dalla mattina alla sera, continuamente in moto... e non fa tutto, non va da per tutto, nella carbonaia e nella dispensa e non so dov’altro... cosa che non dev’essere divertente,... e tu intendi insinuare che in questo non ci sia una specie di abnegazione?
      – Io non insinuo nulla – disse Peggotty.
      – Sì, che insinui – rispose mia madre. – Tranne il tuo servizio, non sai far altro che insinuare. È quello che fai sempre. Ci godi un mondo. E quando parli delle buone intenzioni del signor Murdstone...
      – Non ne ho mai parlato – disse Peggotty.
      – No, Peggotty – rispose mia madre – ma hai fatto un’insinuazione. È quello che ti dicevo proprio ora. È il tuo lato peggiore. Tu hai il proposito d’insinuare. T’ho detto, pochi momenti fa, ch’io ti capivo, e vedi che t’ho capita. Quando tu parli delle buone intenzioni del signor Murdstone, e mostri di disprezzarle (perché realmente non credo che in cuor tuo le disprezzi, Peggotty), tu devi essere persuasa, come me, che sono buone e che esse lo ispirano in tutti i suoi atti. Se pare che si sia mostrato troppo rigoroso con una certa persona, Peggotty... tu comprendi, e anche Davy certamente comprende ch’io non alludo a nessuno qui presente... è soltanto perché è convinto che tutto è per il bene di quella certa persona.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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