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      .. quando poteva riposar la testa sul braccio della sua stupida Peggotty... e spirò come un bambino che s’addormenti.
      Così finì la narrazione di Peggotty. Da quell’istante in cui appresi i particolari della morte di mia madre, l’immagine più recente di lei si dileguò da me. Da quell’istante la ricordai solo come la giovine madre delle mie impressioni infantili, quella che soleva avvolgersi i riccioli della testa intorno all’indice, e danzar con me; nel salotto alla luce del crepuscolo. Ciò che mi aveva narrato Peggotty, invece di rappresentarmi l’ultimo periodo della sua vita, mi scolpì in mente la sua primissima immagine. Può sembrar curioso, ma è vero. Morendo, ella ritornava alla sua prima serena giovinezza, e annullava il resto.
      La madre che giaceva nella tomba, era la madre della mia infanzia; la creaturina nelle sue braccia ero io stesso, come ero stato una volta, muto per sempre sul suo seno.
     
     
      X.
      PRIMA NEGLETTO E POI BEN PROVVEDUTO
     
      Celebrato il funerale, e aperte in casa le finestre per ammettervi largamente la luce, il primo atto d’amministrazione della signorina Murdstone fu di licenziare Peggotty, dandole il preavviso di un mese. Per quanto a Peggotty non garbasse servire i Murdstone, ci sarebbe rimasta per amor mio, rinunziando a un posto anche presso la migliore famiglia del mondo. Ella mi disse che ci dovevamo separare e perché, e con tutta sincerità cercammo di confortarci a vicenda.
      Riguardo al mio avvenire, non fu detta una parola, né fatto un passo. Credo che essi sarebbero stati felici se avessero potuto licenziare anche me col semplice preavviso d’un mese.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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