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      Quando le ebbe finite, però, ritornò, e se ne stettero insieme a conversare, sul canapè. Di tanto in tanto ella s’alzava, guardava la mano del dottore, e gli indicava che cosa dovesse giocare. Era pallidissima, e chinandosi su lui tremava, mi parve, mentre col dito mostrava le carte; ma il dottore era assolutamente felice di quella attenzione, e di quel tremito, se mai, non s’accorgeva.
      A cena l’allegria fu meno rumorosa. Sembrava che ciascuno sentisse che una partenza di quella specie era un impiccio e che quanto più s’avvicinava, maggiore diventava l’impiccio. Jack Maldon tentò d’essere loquace, ma non era in vena, e peggiorò la situazione; la quale non fu migliorata, come mi apparve, dal Vecchio Soldato, col ricordare continuamente gli episodi giovanili di Jack Maldon.
      Il dottore, però, che, ne son sicuro, era convinto che tutti fossero lieti quella sera, sembrava felice, e non sospettava minimamente che tutti non fossero al colmo della gioia.
      – Annie, mia cara – disse, guardando l’orologio e riempiendosi il bicchiere – è l’ora della partenza di tuo cugino Jack, e noi non dobbiamo trattenerlo, giacché il tempo e la marea non aspettano nessuno. Jack Maldon, tu hai dinanzi un viaggio lungo e un paese straniero; ma molti hanno già avuto le stesse prospettive, e molti le avranno ancora, fino alla consumazione dei secoli. I venti che tu stai per affrontare hanno spinto migliaia e centinaia di migliaia verso la fortuna, e hanno ricondotto migliaia e centinaia di migliaia felicemente in patria.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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