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      I gemelli non derivano più il loro sostentamento dalle fonti della Natura... insomma – disse il signor Micawber, in uno dei suoi slanci confidenziali – sono divezzati... e la signora Micawber è, ora, mia compagna di viaggio. Ella sarà lieta, Copperfield, di stringer di nuovo la mano a chi s’è dimostrato, sotto ogni rispetto, un degno ministro del sacro altare dell’amicizia.
      Io dissi che sarei stato felicissimo di rivederla.
      – Tu sei molto buono – disse il signor Micawber.
      Il signor Micawber allora sorrise, diede un altro giro al mento, e si guardò intorno.
      – Ho scoperto il mio amico Copperfield – disse il signor Micawber nobilmente, e senza rivolgersi a nessuno in particolare – non in solitudine, ma partecipe d’un pasto amichevole in compagnia di una signora e di un giovane che mi sembra suo rampollo... insomma – disse il signor Micawber, con un altro slancio confidenziale – suo figlio. Mi terrò onorato di fare la loro conoscenza.
      Non potevo far altro, in quelle circostanze, che presentare il signor Micawber a Uriah e a sua madre. Siccome questi mostrarono un contegno della massima umiltà, il signor Micawber si prese una sedia, e fece un gesto della mano nella maniera più cortese.
      – Qualunque amico del mio Copperfield – disse il signor Micawber – ha un diritto personale su di me.
      – Noi siamo troppo modesti, signore – disse la signora Heep – per esser amici del signorino Copperfield. Egli è stato così buono da accondiscendere a prendere il tè con noi, e noi gli siamo grati per la sua compagnia; e anche a voi, signore, per la vostra gentilezza.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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