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      Peggotty e tutta la sua famiglia erano veramente afflitti della nostra risoluzione. L’intera ditta Omer e Joram venne a dirci addio; e v’erano tanti marinai in servizio di Steerforth quando le nostre valige furono dirette alla diligenza, che se avessimo avuto i bagagli d’un intero reggimento, quasi non avremmo avuto bisogno di facchini per trasportarli. In una parola, partimmo col rimpianto e l’affetto di tutte le nostre conoscenze, e lasciammo dietro di noi molta gente sinceramente rattristata.
      – Vi tratterrete a lungo qui, Littimer? – domandai, vedendolo in attesa della partenza della diligenza.
      – No, signore – rispose – probabilmente non molto.
      – È difficile che possa saperlo ora – osservò Steerforth, con aria indifferente. – Egli sa ciò che ha da fare e lo farà.
      – Ne sono sicuro – dissi.
      Littimer si toccò il cappello in segno di riconoscenza per la mia buona opinione, e a me parve di non aver più di otto anni. Se lo toccò un’altra volta, augurandomi buon viaggio; e lo lasciammo, in mezzo alla strada, alto, rispettabile e misterioso come una piramide d’Egitto.
      Per qualche tempo rimanemmo in silenzio; Steerforth, contro il suo solito, taceva; e io ero abbastanza occupato nel dirmi mentalmente che chi sa mai quando avrei riveduto di nuovo quei luoghi, e che nel frattempo chi sa quali altri cambiamenti sarebbero avvenuti in me ed in essi. Finalmente Steerforth, fattosi allegro e ciarliero ad un tratto, perché poteva diventar tutto ciò che gli piaceva in qualunque momento, mi scosse per il braccio:


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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