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      .. inezie in sé stesse, ma che assumono qualche importanza nel loro insieme. Lo giudico in parte da ciò che voi m’avete detto di lui, dal vostro carattere, dall’influenza ch’egli ha su di voi.
      Vi era sempre qualche cosa nella sua voce tranquilla che sembrava toccasse entro di me una corda che rispondeva solo a quel suono. La sua era una voce sempre seria; ma quando era specialmente seria, come allora, aveva un accento che mi soggiogava. Mentre teneva gli occhi abbassati sul suo lavoro, io la contemplavo come in atto d’ascoltarla; e Steerforth, nonostante tutta l’affezione che gli portavo, in quell’attimo s’abbuiò.
      – È molto audace da parte mia – disse Agnese, levando di nuovo gli occhi, – darvi un parere con tanta sicurezza, anzi adottare un’opinione così recisa. So che son vissuta sempre appartata, e conosco pochissimo il mondo. Ma so da che è dettata, Trotwood: dal tenero ricordo dei nostri anni di convivenza; da una tenera sollecitudine per tutto ciò che vi riguarda. Perciò sono audace. E son sicura che ciò che dico è vero. Ne sono assolutamente certa. Mi sembra che vi parli un altro e non io, quando vi dico che vi siete fatto un amico pericoloso.
      Di nuovo la guardai, di nuovo stetti ad ascoltarla nel suo silenzio, e di nuovo la immagine di Steerforth, benché saldissima nel cuor mio, s’abbuiò.
      – Non sono così irragionevole da sperare – disse Agnese, tornando, dopo un poco, al suo solito tono, – che voi vogliate o possiate, subito, mutare un sentimento che è divenuto in voi una perfetta convinzione; tanto meno un sentimento che è radicato nella vostra indole fiduciosa.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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