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      Ho già da far molto a lottare contro le difficoltà per farmi un po’ di strada nel mondo, e sarebbe ridicolo se facessi le viste di pensare ad altro.
      – Il signor Waterbrook mi disse che tu ti prepari per essere avvocato.
      – Ebbene, sì – disse Traddles, stropicciandosi lentamente le mani, l’una sull’altra. – Mi sto preparando per il foro. È da poco veramente che ho cominciato, dopo un lungo intervallo, a frequentare i corsi. Da parecchio ero iscritto, ma le cento sterline da pagare rappresentavano una fatica erculea. Una fatica erculea – disse Traddles con una smorfia, come se stesse per cacciarsi un dente.
      – Sai a che penso, Traddles, stando qui a guardarti? – gli chiesi.
      – No – disse.
      – A quel vestito azzurro che tu portavi.
      – Ah, benissimo! – disse Traddles ridendo. – Stretto alle braccia e alle gambe, lo so. Ah, sì, sì! Tempi felici quelli, non ti pare?
      – Credo che il nostro direttore avrebbe potuto farceli più lieti, senza maltrattare nessuno – risposi.
      – Forse – disse Traddles – ma dopo tutto si stava allegri. Ricordi le sere nel dormitorio? Quelle volte che vi facevamo le nostre cene? E quando tu narravi tante cose? Ah, ah, ah! E ricordi quando fui bastonato, che avevo pianto per il signor Mell? Caro Creakle! Mi piacerebbe di rivederlo.
      – Con te si comportava peggio d’un bruto, Traddles – dissi, indignato, perché il suo buonumore mi dava l’impressione che l’avessi visto bastonare il giorno innanzi.
      – Credi? – rispose Traddles. – Veramente? Forse sarà stato come tu dici. Ma tutto è passato, da tanto tempo.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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