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      Il caso era originato da una zuffa tra due fabbricieri, uno dei quali era accusato d’aver spinto l’altro contro una pompa, il cui manico, essendo dal lato d’una scuola sotto il comignolo d’una chiesa, faceva di quello spintone un oltraggio ecclesiastico. Il processo fu divertente, e andando a Highgate, a cassetta sulla diligenza, pensavo al DoctorsCommons, e a ciò che m’aveva detto una volta il signor Spenlow: Toccate il DoctorsCommons, se volete far crollare il paese».
      La signora Steerforth fu lieta di rivedermi, come pure Rosa Dartle. Ebbi una sorpresa gradita nel trovar che Littimer era assente; e che era molto più piacevole e assai meno sconcertante, serviti com’eravamo da una modesta camerierina con una cuffia a nastri azzurri, trovarsi per caso addosso gli sguardi di lei invece di quelli dell’uomo rispettabile. Ma ciò che particolarmente osservai, prima che avessi passato mezz’ora in quella casa, fu l’attenta, rigorosa sorveglianza della signorina Dartle su di me; e la sua destrezza nel fare il paragone del mio viso con quello di Steerforth, e di quello di Steerforth col mio, e il suo atteggiamento d’agguato per qualche cosa che dovesse venir fuori fra i due. Tutte le volte che guardavo verso di lei, ero sicuro di veder quel viso affilato, dagli occhi ardenti e neri e dalla fronte penetrante, indagare il mio; poi passare immediatamente a quello di Steerforth, oppure comprenderci in un solo sguardo. E lungi dal cessare quel suo esame quasi di lince, quando vide che me n’ero accorto, a volte ella fissava soltanto sopra di me quel suo sguardo di succhiello con un’espressione sempre più acuta.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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