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      Ella e il marito entrarono immediatamente dopo.
      Le loro notizie furono che Barkis, «peggio di così non poteva stare», che aveva perduto i sensi; e che il signor Chillip aveva tristemente detto nella cucina, mentre essi uscivano, che la Corporazione dei medici, la Corporazione dei chirurghi e tutto l’Ordine dei farmacisti, messi tutti in mazzo, non avrebbero potuto arrecargli giovamento di sorta. I chirurghi e i medici non potevano assolutamente più nulla, e l’Ordine dei farmacisti poteva solo avvelenarlo.
      Sentendo questo, e apprendendo che il signor Peggotty era in casa di Barkis, deliberai d’andarvi subito. Dissi buona sera ad Omer e ai signori Joram, e m’avviai, con un sentimento solenne che mi trasformava Barkis in un essere nuovo e diverso.
      Picchiai piano alla porta, e mi venne ad aprire il pescatore Peggotty.
      Come se fossi atteso, non si meravigliò di vedermi. Notai che anche Peggotty, quando venne da basso, si comportò allo stesso modo: di poi m’è occorso di veder la stessa cosa; e credo che nell’attesa di quella tremenda sorpresa, ogni altra persona e ogni altro mutamento non significhino più nulla.
      Strinsi la mano al pescatore Peggotty, ed entrai nella cucina, mentre egli chiudeva pianamente la porta. L’Emilietta sedeva accanto al fuoco, con le mani innanzi al viso. Cam era in piedi al suo fianco.
      Parlammo, sottovoce, fermandoci di tanto in tanto per sentire se si avvertisse qualche rumore nella camera di sopra. Non ci avevo pensato nell’occasione della mia ultima visita; ma come mi sembrava strano ora non vedere Barkis in cucina!


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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