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      Siediti, e perdonami di averti tormentato continuamente, Daniele (che cosa sono le mie contrarietà innanzi a questa?), e parliamo del tempo in cui essa divenne orfana, e anche Cam, e io ero una povera vedova, e tu m’hai raccolta. Questo ti consolerà un poco, Daniele – ella disse appoggiando la testa sulla spalla del pescatore Peggotty – e sopporterai meglio il tuo dolore; perché tu sai la promessa, Daniele: «Ciò che avete fatto al più piccolo dei miei fratelli, l’avrete fatto a me»; e questa promessa non può venir meno sotto questo tetto, che è stato il nostro ricovero per tanti e tanti anni.
      Egli era diventato in quel momento quasi insensibile; e quando lo udii piangere, l’impulso che avevo sentito d’inginocchiarmi e chiedergli perdono del dolore di cui ero stato cagione, e di maledire Steerforth, fu seguito da un sentimento migliore. Il mio cuore oppresso trovò lo stesso sollievo, e piansi anch’io.
      XXXII.
      L’INIZIO D’UN LUNGO VIAGGIOCiò che accadde in me, accade in molti altri, immagino, e così non temo di scrivere che non avevo mai sentito per Steerforth l’affetto che sentii nell’ora che si ruppero i legami della mia amicizia per lui. Nella grave angoscia che mi diede la scoperta della sua indegnità, mi soffermai con calda ammirazione sulle sue belle qualità, mi intenerii vivamente per tutto ciò che c’era di buono in lui, resi un ampio omaggio a tutte le doti che avrebbero potuto farlo divenire un grande e nobile personaggio, più di quanto avessi fatto mai in passato nel colmo della mia devozione.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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