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      Quando mi avvicinai al villino dei signori Strong – un bell’edificio antico, per il quale, a giudicare dalle riparazioni e dagli abbellimenti che sembravano appena finiti, s’era dovuto spendere una bella sommetta – vidi in un lato del giardino passeggiare il dottore, ancora con le uose, come se non avesse mai smesso di passeggiare dai giorni in cui io andavo a scuola da lui. D’attorno aveva ancora i suoi vecchi compagni; perché c’erano una gran quantità d’alberi da presso, e due o tre cornacchie che saltellavano sull’erba, andandogli dietro, come se avessero un incarico ufficiale dalle cornacchie di Canterbury, di sorvegliarlo diligentemente.
      Convinto che attrarre la sua attenzione da quella distanza era impresa assolutamente disperata, mi feci ardito di aprire il cancello, e di andargli dietro, in modo da incontrarlo di fronte nel momento che si sarebbe voltato. Voltatosi, si mosse verso di me, mi guardò pensoso per qualche momento,certo senza riconoscermi; e poi, con un piacere vivissimo dipinto sul volto benevolo, mi prese per ambo le mani.
      – Ebbene, mio caro Copperfield – disse il dottore – sei diventato un uomo! – Come stai? Sono veramente felice di rivederti. Ma che bella ciera che hai! Sei assolutamente... sì... cielo benedetto!
      Gli domandai notizie della sua salute e di quella della signora.
      – Oh, caro, sì! – disse il dottore. – Annie sta molto bene, e sarà tanto contenta di rivederti. Tu sei sempre il suo diletto. Me l’ha ripetuto ieri sera, quando le mostrai la tua lettera.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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