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      Guardando intorno, mentre davo la risposta adatta, osservai che gli oggetti familiari, tutti affardellati, formavano insieme un bagaglio per nulla affatto ingombrante. Mi congratulai con la signora Micawber per il prossimo cambiamento.
      – Mio caro signor Copperfield – disse la signora Micawber – del vostro benevolo interessamento in tutte le nostre faccende, io sono più che persuasa. La mia famiglia può chiedere che noi andiamo in esilio se vuole, ma io sono moglie e madre, e non abbandonerò mai il signor Micawber.
      Traddles, al quale la signora Micawber chiedeva una approvazione con lo sguardo, assentì cordialmente.
      – Questa – disse la signora Micawber – questa, almeno, è la mia opinione, mio caro signor Copperfield e signor Traddles, dell’obbligo che contrassi con me stessa quando ripetei le irrevocabili parole: «Io, Emma, prendo te, Wilkins». Lessi tutto il servizio divino a lume di candela la sera prima, e ne trassi la conclusione che non potevo abbandonare mai il signor Micawber. E – disse la signora Micawber – sebbene io mi possa ingannare nel giudizio sul significato della cerimonia, non lo abbandonerò mai.
      – Mia cara – disse il signor Micawber, un po’ spazientito – non credo che alcuno pensi che tu possa fare qualche cosa di simile.
      – So bene, mio caro Copperfield – continuò la signora Micawber – che sono sul punto di abbandonare la mia sorte in mezzo a degli stranieri, e so bene anche che le varie persone della mia famiglia, alle quali mio marito ha scritto nei termini più compiti, annunciando la cosa, non si son curati minimamente di rispondere alle sue comunicazioni.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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