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      La moglie di mio zio non poteva sopportarla, e diceva che la irritava. E in principio mi nocque anche quando m’innamorai di Sofia. Mi nocque molto!
      – Perché? Non le piaceva?
      – Non a lei – soggiunse Traddles – ma alla sorella maggiore, la bella della famiglia, che ne rideva, lo so. E veramente tutte le sorelle ne ridono.
      – Una cosa molto piacevole!
      – Sì – rispose Traddles con perfetta innocenza: – è una cosa che ci diverte tutti. Esse dicono che Sofia ha una ciocca dei miei capelli nel suo cassetto, e che è obbligata, per tenerla appiattita, a chiuderla in un libro coi fermagli. E ridono.
      – A proposito, mio caro Traddles – dissi – la tua esperienza può guidarmi. Quando tu ti sei fidanzato con la signorina di cui m’hai parlato, hai fatto una proposta formale alla famiglia? Vi fu qualche cosa... una cerimonia come quella che dobbiamo affrontare oggi, per esempio? – aggiunsi con una certa commozione.
      – Vedi – rispose Traddles, sulla cui faccia intenta era passata un’ombra pensosa: – nel mio caso, fu una cosa piuttosto melanconica, Copperfield. Sofia s’era resa così utile in casa, che nessuno poteva sopportare il pensiero che potesse mai maritarsi. Fra loro avevano già stabilito che ella non si sarebbe mai maritata, e la chiamavano la zitellona. Sicché, quando io, con le maggiori precauzioni, arrischiai una parola con la signora Crewler...
      – La mamma? – dissi.
      – Appunto – disse Traddles: – il padre è il reverendo Orazio Crewler... quando io arrischiai, con le maggiori precauzioni, una parola alla signora Crewler, l’effetto su di lei fu tale che cacciò uno strillo e svenne.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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