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      Per molti mesi non potei parlare più della cosa.
      – E poi come andò? – dissi.
      – Fu il reverendo Orazio – disse Traddles. – Egli è un gran buon uomo, veramente esemplare. Fu lui che le accennò che da cristiana doveva sottomettersi al sacrificio (tanto più poi che non era un sacrificio) e guardarsi da ogni sentimento meno che caritatevole a mio riguardo. Per conto mio, Copperfield, ti giuro che mi considerai come un uccello da preda verso la famiglia.
      – Le sorelle si schierarono dalla tua parte, Traddles, voglio sperare?
      – Veramente, non potrei dirlo – rispose. – Quando la signora Crewler si fu in qualche modo mansuefatta, si dové annunziare la cosa a Sara. Ricordi che ti ho parlato di Sara, quella che è malata di non so che cosa alla spina dorsale.
      – Perfettamente.
      – Essa si torse le mani – disse Traddles, guardandomi desolato, – chiuse gli occhi, si fece bianca come un panno lavato; s’irrigidì completamente; e per due giorni non poté ingoiare che acqua panata col cucchiaio.
      – Che ragazza antipatica, Traddles! – osservai.
      – Scusa, Copperfield – disse Traddles. – È una gran buona ragazza, ed è piena di sentimento. Veramente, son tutti pieni di sentimento. Sofia, dopo, mi disse che era impossibile descrivere il rimorso da lei provato mentre accudiva Sara. A giudicar da quello che provavo io stesso, Copperfield, che mi accusavo come un delinquente, ella doveva aver sofferto molto. Quando Sara si fu rimessa, bisognò annunziar la cosa alle altre otto; e su ciascuna l’effetto fu dei più commoventi.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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