Pagina (852/1261)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Le due piccine, quelle che sono educate da Sofia, cominciano soltanto ora a non detestarmi.
      – Ad ogni modo, spero che ora si sian tutte persuase? – io dissi.
      – S... sì, direi che dopo tutto si siano rassegnate – disse Traddles, senza convinzione. – Il fatto sta che noi evitiamo di parlarne; ciò che le consola molto è l’incertezza del mio avvenire e la mia condizione molto modesta. Avverrà una scena straziante il giorno del nostro matrimonio. Somiglierà più a un funerale che a una cerimonia nuziale. E mi odieranno tutte, perché me la porterò via.
      Il suo viso leale, che mi guardava con un’aria semicomica, mi fa maggiore impressione ora, nel ricordo, di quanto me ne facesse allora nella realtà, perché allora mi trovavo in tale stato di trepidazione e di ansia, che mi sentivo incapace di fissare la mia attenzione su nulla. Avvicinandoci alla casa abitata dalle signorine Spenlow, sentivo così scarsa fiducia nel mio aspetto personale e nella mia presenza di spirito, che Traddles mi propose un leggero stimolante in forma d’un bicchiere di birra. Mi condusse in un caffè vicino, e poi, a passi tremanti, verso la porta delle signorine Spenlow.
      Ebbi la vaga sensazione che fossimo, per così dire, arrivati, quando la cameriera l’aperse, e che andassimo stranamente ondeggiando, attraverso un vestibolo dove c’era un barometro, fino a un tranquillo salottino a pianterreno che dava su un lindo giardinetto. Poi, d’essermi seduto su un sofà, e di aver veduto i capelli di Traddles balzar su, appena si fu tolto il cappello, come una di quelle inattese figurine fatte di molle, che scattano all’improvviso da certe finte tabacchiere quando se ne torca il coperchio.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





Sofia Traddles Spenlow Traddles Spenlow Traddles