Pagina (855/1261)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Esse avevano anche il sospetto che si fosse trattato d’amore non rivelato, benché un ritratto di lui che era rimasto in casa mostrasse un naso cremisi, che non dava affatto a divedere d’aver sofferto di quell’amore nascosto.
      – Noi non vogliamo risalire – disse la signorina Lavinia – alla storia passata di questa faccenda. La morte del nostro povero fratello Francesco ha cancellato tutto.
      – Noi non avevamo – disse la signorina Clarissa l’abitudine di frequenti rapporti con nostro fratello Francesco; ma fra noi non v’era una divisione o una separazione vera e propria. Francesco andava per la sua strada; noi andavamo per la nostra. Consideravamo che per la felicità nostra e sua fosse meglio così. E infatti fu così.
      Ciascuna delle due sorelle si sporgeva un po’ per parlare, scoteva il capo dopo aver parlato, e poi rientrava, rigida e come inamidata, nel proprio silenzio. La signorina Clarissa non moveva mai le braccia. A volte vi stamburellava delle ariette con le dita – minuetti e marce, credo – ma non le moveva mai. – La condizione di nostra nipote, o la sua supposta condizione, è mutata molto dopo la morte di nostro fratello Francesco – disse la signorina Lavinia – e perciò noi consideriamo che le opinioni di nostro fratello riguardo alla posizione di lei non abbiano più lo stesso valore. Noi non abbiamo alcuna ragione di dubitare, signor Copperfield, che voi siate un giovane di molte buone qualità e d’eccellente carattere; e che voi abbiate una simpatia... . o siate pienamente persuaso d’aver una simpatia.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





Lavinia Francesco Clarissa Francesco Clarissa Francesco Lavinia Copperfield