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      .. voi siete così insinuante che mi tirate come un cavatappi! Bene, non esito a dire – aggiunse, mettendo sulla mia la sua mano viscida – che io non son mai piaciuto alle donne in generale, e non son mai piaciuto alla signora Strong.
      I suoi occhi in quell’istante apparivano verdi, e guardavano nei miei con maligna scaltrezza.
      – Che intendete dire? – domandai.
      – Ebbene, benché io sia procuratore, signorino Copperfield – egli rispose, con una smorfia – ora intendo appunto ciò che dico.
      – E che intendete con quello sguardo? – soggiunsi con calma.
      – Col mio sguardo? Santo Cielo, Copperfield, siete veramente furbo! Che intendo con questo sguardo?
      – Sì, con codesto sguardo?
      Egli sembrava molto divertito, e rideva con la maggiore cordialità che gli era possibile. Dopo essersi stropicciato un po’ il mento con la mano, continuò a dire, tenendo gli occhi bassi, e stropicciandosi ancora lentamente:
      – Quando non ero che un umile impiegato ella non faceva che disprezzarmi. Voleva sempre che la mia Agnese andasse innanzi e indietro in casa sua, e con voi si mostrò sempre gentile, signorino Copperfield, ma io ero troppo al di sotto di lei per esser, non dico altro, preso da lei in considerazione.
      – Bene – dissi: – e se anche fosse stato così?
      – E al disotto di lui pur anche – continuò Uriah, molto distintamente, e con un tono di meditazione, mentre continuava a stropicciarsi il mento.
      – Dovreste conoscere abbastanza il dottore – io dissi – per sapere che non poteva pensare a voi, quando non gli eravate dinanzi.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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