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      – Mio caro Strong – disse il signor Wickfield con voce tremante – mio buon amico, non ho bisogno di dirvi che ho avuto sempre la cattiva abitudine di cercare in tutti un unico scopo, e di giudicar le azioni di ciascuno a questa troppo ristretta stregua. E perciò posso aver avuto simili dubbi.
      – Voi avete avuto dei dubbi, Wickfield – disse il dottore, senza levar la testa. – Voi avete avuto dei dubbi.
      – Parlate voi, caro socio – incalzò Uriah.
      – Li ho avuti, una volta, certo – disse il signor Wickfield. – Io... Dio mi perdoni... credevo che anche voi li aveste.
      – No, no, no! – rispose il dottore, con voce angosciata.
      – Pensai, allora – disse il signor Wickfield che voi desideravate di mandar via dall’Inghilterra Maldon, perché avvenisse un distacco che vi stava a cuore.
      – No, no, no! – rispose il dottore. – Per far piacere ad Annie, per dare un’occupazione al compagno della sua infanzia. Per null’altro.
      – Così giudicai dopo – disse il signor Wickfield. – Non potevo più dubitarne, quando voi me lo diceste. Ma pensavo... vi supplico di ricordarvi il principio ristrettissimo che è stato il mio difetto abituale... che in un caso in cui vi era tanta disparità di anni...
      – Questo è il modo d’arrivare al punto, signorino Copperfield – osservò Uriah, con pietà insolente e ipocrita.
      – ... una signora così giovane, e così attraente, per quanto rispetto vi portasse, poteva aver obbedito, nello sposarvi, soltanto a considerazioni mondane. Io non ammettevo altri innumerevoli sentimenti e circostanze che potevano averla decisa.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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