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      Per amor del Cielo, non dimenticate questo!
      – Con quanto tatto lo dice! – osservò Uriah, scotendo il capo.
      – Giudicandola sempre al lume dell’unico mio principio – disse il signor Wickfield – ma io vi supplico, mio buono amico, per quanto avete di più caro, di considerar questo; ora son costretto a confessarlo, non potendo farne a meno...
      – No! È impossibile, signor Wickfield – osservò Uriah – giacché siamo arrivati dove siamo arrivati.
      – ... che io – disse il signor Wickfield, dando un’occhiata di sgomento e di disperazione al suo socio – che io avevo dubitato di lei; e che avevo creduto ella mancasse ai suoi doveri verso di voi; e che a volte, se debbo dir tutto, non vedevo di buon occhio che Agnese mantenesse con lei rapporti molto familiari, perché non scoprisse ciò che io vedevo, o ciò che la mia teoria mi faceva vedere. Di questo non feci parola a nessuno. Mi sarei ben guardato dal dirlo a nessuno. E pel quanto possa esser terribile per voi l’udirlo – disse il signor Wickfield, completamente affranto – se sapeste come è terribile per me dirlo, sentireste compassione di me.
      Il dottore, nella perfetta bontà della sua natura, gli tese la mano. Il signor Wickfield la tenne per un po’ nella sua, a testa bassa.
      – Lo so – disse Uriah, contorcendosi nel silenzio come un’anguilla – che questo è un argomento penoso per tutti. Ma giacché siamo arrivati fin qui, mi prendo la libertà di dire che anche Copperfield se n’era accorto.
      Mi volsi a lui,domandandogli come osasse di tirarmi in ballo.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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