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      Mi sentii così amareggiato dall’illogicità di questa accusa, che ebbi il coraggio di esser grave.
      – No, mia cara Dora – dissi – tu sei molto puerile, e dici delle sciocchezze. Tu certo non hai dimenticato che ieri fui costretto a uscire, lasciando a mezzo il desinare, e che, ieri l’altro, mi sentii male con l’esser costretto a mangiare in fretta della vitella quasi cruda; oggi non desino del tutto... e non oso dire quanto abbiamo aspettato la colazione... perché l’acqua non bolliva. Non ho l’intenzione di rimproverarti, mia cara, ma non è piacevole andare innanzi così.
      – Cattivo, cattivo! Tu mi dici che non sono una buona moglie.
      – Ma, mia cara Dora, tu certo sai che non ho detto mai una cosa simile.
      – Hai detto che non è piacevole andare avanti così.
      – Parlavo della direzione della casa.
      – È la stessa cosa! – esclamò Dora. Ed evidentemente lo credeva, perché si mise a piangere sconfortata.
      Feci un altro giretto per la stanza, pieno d’affetto per la mia leggiadra moglie e quasi spinto dalle mie inconscie tendenze accusatrici a picchiare la testa contro la porta. Mi sedetti di nuovo e dissi:
      – Non ti biasimo, Dora. Tutti e due abbiamo molto da imparare. Soltanto tento di farti capire, mia cara, che tu devi... veramente devi (ero risoluto a non cedere su questo punto) avvezzarti a sorvegliare Maria Anna. E similmente a darti da fare, per te, e per me.
      – Io mi domando, vedi, come tu possa mostrarti tanto ingrato – singhiozzò Dora – pur sapendo che l’altro giorno, soltanto perché avevi detto che ti sarebbe piaciuto un po’ di pesce, uscii sola, e camminai delle miglia per ordinarlo e farti una sorpresa.


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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