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      E che in questa casa, fuorché nello studio, non c’è una poltrona dove si possa leggere tranquillamente il giornale. Perciò sono andata nello studio, che m’era parso illuminato, Ho aperto la porta. Insieme col caro dottore ho visto due signori che mi son parsi avvocati o che so io e tutti e tre al tavolino: il caro dottore aveva in mano la penna. «È semplicemente per esprimere... » sta’ attenta, Annie, amor mio, sta’ attenta alle mie parole, «è semplicemente per esprimere, signori, la fiducia che ho in mia moglie, che io le lascio incondizionatamente tutta la mia fortuna». Uno di quei signori ha ripetuto: «E le lasciate incondizionatamente tutta la vostra fortuna». A questo, col naturale sentimento d’una madre, ho esclamato: «Buon Dio, vi chiedo scusa», e inciampando sulla soglia, son corsa per il corridoio che dà in cucina.
      La signora Strong aprì la finestra, e uscì sulla veranda, dove si andò a poggiare contro un pilastro.
      – Ma non è consolante, signora Trotwood, non è consolante, Davide – disse la signora Markleham, seguendola con gli occhi meccanicamente – trovare un uomo dell’età del dottor Strong, con tanta forza di spirito da fare una cosa simile? Questo dimostra quello che ho sempre sostenuto. Io dissi ad Annie, dopo che il dottor Strong mi aveva fatto una visita molto lusinghiera e aveva parlato di lei con tanta tenerezza: «Mia cara, secondo me non v’è dubbio che il dottor Strong, quando si tratterà di provvederti d’un assegno, manterrà molto di più di quanto promette».


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David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





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