Pagina (948/1261)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      – Veramente – disse la signora Markleham – se io ho il minimo discernimento...
      (– E non l’avete, guastafeste – osservò mia zia, indignata, ma sottovoce).
      – ... mi deve esser permesso di dire che non è necessario entrare in tutti questi particolari.
      – Solo mio marito può esserne giudice, mamma – disse Annie, senza stornar gli occhi dal viso del dottore – ed egli mi ascolterà. Se dico qualche cosa che ti possa affliggere, mamma, perdonami. Anch’io ho sofferto, spesso e per tanto tempo.
      – Parola d’onore, non ci capisco nulla – disse la signora Markleham.
      – Quand’io ero molto giovane – disse Annie – quand’ero ancora una bambina, ebbi le primissime nozioni d’ogni genere da un maestro e un amico molto paziente... l’amico di mio padre morto... che mi fu sempre molto caro. Non ricordo nulla che io abbia imparato senza ricordar lui. Egli mi schiuse i primi tesori del sapere, segnandoli tutti della propria impronta. E se mi fossero stati schiusi da altre mani non mi avrebbero giovato come mi hanno giovato.
      – E sua madre non conta nulla! – esclamò la signora Markleham.
      – No, mamma – disse Annie – ma io metto le cose a posto; è mio dovere di farlo. Io crescevo; ma egli occupava sempre lo stesso posto. Ero orgogliosa di stargli a cuore, e gli ero profondamente, sinceramente, perdutamente grata. Lo consideravo in modo ch’è difficile dire... come un padre, come una guida, come una persona la cui lode era diversa da tutte le altre lodi, come uno nel quale potevo avere la più cieca fiducia, anche se avessi dubitato del mondo intero.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

David Copperfield
di Charles Dickens
pagine 1261

   





Markleham Annie Markleham Annie Markleham Annie